In un’estate piena di drammi (circa 2.75 anni fa) Jalen Brunson ha lasciato i Dallas Mavericks per i New York Knicks in quello che è diventato uno dei trasferimenti più discussi della free-agency NBA.
Mark Cuban proprietario dei Mavericks aveva ripetutamente espresso fiducia nel mantenere Brunson: “Possiamo pagarlo più di chiunque altro” dichiarò con sicurezza ma gli eventi presero una piega inaspettata. I Mavericks (che avevano i diritti Bird sul giocatore) commisero l’errore di non offrire un’estensione contrattuale quando ne avevano l’opportunità.
Rick Brunson padre di Jalen e ex-giocatore NBA aveva avvertito la dirigenza dei Mavs: “Non ditemi che lo amate mostratelo”. Durante i playoff del 2022 Jalen dimostrò il suo valore guidando la squadra in assenza di Doncic ma le trattative per il rinnovo rimasero in stallo.
I Knicks – guidati dal presidente Leon Rose (padrino di Brunson) e dall’allenatore Tom Thibodeau (amico di lunga data della famiglia) – pianificarono metodicamente l’acquisizione del giocatore:
- Liberarono spazio salariale
- Assunsero Rick Brunson come assistant-coach
- Offrirono un contratto quadriennale da 104 milioni
La decisione finale arrivò quando i Mavericks non pareggiarono l’offerta dei Knicks; Cuban in seguito tentò di dare la colpa al padre di Brunson ma Rick rispose semplicemente: “Sì sono il padre – proteggi i tuoi figli e dici loro la verità”.
“Se Dallas avesse offerto gli stessi soldi o di più non so se se ne sarebbe andato. Dovevi rendere la decisione difficile! Non l’hai fatto l’hai resa facile” ha dichiarato Rick Brunson.
Il trasferimento si è rivelato un successo per i Knicks mentre i Mavericks hanno perso il loro secondo miglior giocatore senza ricevere nulla in cambio – un errore che continua a perseguitare la franchigia texana.