Anthony Davis è finalmente tornato sul parquet del Barclays Center (l’arena da 1 miliardo di dollari con la caratteristica ruggine esterna) segnando il suo ritorno dopo un infortunio all’adduttore che lo ha tenuto fuori per sei-lunghe settimane.
Nel match di lunedi contro i Brooklyn Nets il nove-volte All-Star ha messo a referto 12 punti 6 rimbalzi e 3 assist in 26 minuti di gioco contribuendo alla vittoria per 120-101. “Mi sento fisicamente alla grande” ha dichiarato Davis “ma la parte mentale è quella più difficile quando torni da un infortunio del genere”.
“Era difficile vedere questi ragazzi lottare ogni notte vincere partite punto a punto perderne altre; alcuni venivano completamente sfiniti. Non ho mai avuto dubbi sul mio ritorno in campo specialmente vedendo la squadra così a corto di uomini” ha spiegato Davis nel post-partita.
La situazione dei Mavericks – che si trovano in decima posizione nella Western Conference appena davanti ai Phoenix Suns – è stata complicata da una serie di infortuni tra cui quello devastante di Kyrie Irving (prima scelta assoluta nel draft 2011) che si è rotto il legamento crociato anteriore all’inizio di marzo.
Coach Jason Kidd (che da giocatore ha guidato la lega in assist per ben 5 volte) ha gestito con attenzione il minutaggio di Davis: “È stata un’esperienza positiva abbiamo cercato di mantenere brevi i suoi tempi in campo; il suo ritmo era buono e i compagni hanno fatto un ottimo lavoro nel coinvolgerlo”.
- Irving probabilmente salterà gran parte della prossima stagione
- Dereck Lively II potrebbe tornare tra un paio di settimane
- Daniel Gafford è fermo per un problema al ginocchio
- Dante Exum ha una frattura alla mano
- Caleb Martin è alle prese con un problema all’anca
La franchigia texana (che entrò nella NBA nel 1980) sta attraversando un periodo complicato ma il ritorno di Davis – arrivato a febbraio nello scambio con Luka Doncic – rappresenta un raggio di speranza per il finale di stagione.